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Superbonus: Eliminata la cessione del credito e lo sconto in fattura



Eliminate completamente la cessione del Credito e lo sconto in fattura per il superbonus e tutti gli altri bonus fiscali, lo ha definito un decreto lampo del Consiglio dei Ministri.

ll decreto legge n. 11 del 16 febbraio 2023 pubblicato subito dopo in gazzetta ufficiale è in vigore già da ieri 17/02/2023.

La clamorosa decisione, che sta generando tantissima preoccupazione, è stata presa dal CDM che ha approvato un decreto legge, avente come scopo quello di "risolvere il nodo dei crediti" arrivati ormai a 110 miliardi, secondo le parole del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti che ha difeso la misura.

Ma cerchiamo di capire in modo chiaro e con parole semplici di cosa si tratta, perché questo decreto non solo impatterà sulle imprese, sull’economia, ma su ogni singolo cittadino italiano.


STOP ALLA CESSIONE DEL CREDITO E SCONTO IN FATTURA

Il decreto legge prevede uno stop totale a tutte le nuove operazioni di cessione del credito e di sconto in fattura, per tutte le nuove operazioni. Questo vuol dire che per coloro che avviano nuovi lavori di ristrutturazione rientranti nelle agevolazioni fiscali di cui all’art. 121 del Decreto Rilancio, resta la possibilità di optare per l’utilizzo dei bonus, ma rimarrà solo la possibilità di chiedere la detrazione in dichiarazione dei redditi. Nello specifico le agevolazioni toccate dal decreto sono:

· superbonus 110

· bonus ristrutturazione

· ecobonus tradizionale

· bonus facciate

· detrazione per impianti fotovoltaici

· detrazione per le colonnine di ricarica

· bonus barriere architettoniche.

Inoltre, come affermato nel comunicato stampa che ha accompagnato l'approvazione del decreto si abrogano le norme che prevedevano la possibilità di cedere crediti relativi a

  • spese per interventi di riqualificazione energetica e di interventi di ristrutturazione importante di primo livello (prestazione energetica) per le parti comuni degli edifici condominiali, con un importo dei lavori pari o superiore a 200.000 euro;

  • spese per interventi di riduzione del rischio sismico realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali o realizzati nei comuni ricadenti nelle zone classificate a rischio sismico 1, 2 e 3, mediante demolizione e ricostruzione di interi edifici, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare, che provvedano alla successiva alienazione dell’immobile.

Superbonus, divieto per le pubbliche amministrazioni

Il decreto legge introduce il DIVIETO per le pubbliche amministrazioni di diventare cessionari dei crediti di imposta per i bonus fiscali. Questa pratica si stava diffondendo in alcune regioni del nostro territorio con il fine di sbloccare la situazione della cessione del credito per superbonus, che sta mettendo in ginocchio le imprese Edili.

Anche il Piemonte, fino a due giorni fa, attraverso la sua finanziaria FinPiemonte, voleva intervenire per sbloccare la situazione della cessione del credito, acquistando dalle banche e dagli intermediari finanziari crediti per un importo di circa 50 milioni di euro all’anno.


Per interventi post decreto utilizzabile solo detrazione Irpef

Si potrà quindi continuare a optare per cessione del credito o sconto in fattura solamente per i lavori per cui prima dall’entrata in vigore del decreto sia stata presentata la CILA o CILAS (o la richiesta di titolo abitativo per gli interventi di demolizione e ricostruzione), mentre per tutti gli interventi successivi sarà utilizzabile solo la detrazione Irpef.


Come influenzerà questo decreto legge il mercato immobiliare?

L'impatto che questo decreto avrà nel mercato immobiliare, sarà sicuramente notevole, ma toccherà tantissimi altri punti cardine della nostra economia, come l'edilizia e l'occupazione.

E' presumibile pensare che già verso la fine dell'anno in corso i prezzi dei materiali e della mano d'opera edile, che erano saliti alle stelle con l'arrivo del Superbonus, possano iniziare a ridimensionarsi. La speculazione creata in questi anni, richiederà un periodo di almeno ugual misura, prima di affievolirsi del tutto. Ricordiamoci che il decreto ha impatto solo sulle nuove opere e non su quelle attualmente in corso. Ci saranno sicuramente dei rallentamenti, molti condomini che avevano deliberato dei lavori con l'intenzione di usufruire dello sconto in fattura o della cessione del credito dovranno ora comprendere se gli interventi possono ancora essere realizzati.

L'impatto maggiore si potrà osservare a partire dal 2024, ma lo sgomento e il frastuono collettivo sembra già assordante.





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